Meerlinda: dov'è il mio cantore preferito, colui che da ritmo ai giorni sempre uguali, il mio cantor dal roseo colorito, attendo il vostro canto se liberato siete dai mali
Bardo Cantore: mia oscura...dolcissima signora, come state?
Meerlinda: afflitta dai mali di questo mondo ahimè
Bardo Cantore: cosa avete...cosa posso fare?
Meerlinda: la noia...mi uccide piu di quanto il mio mancato spirto possa fare ai miei polmoni vuoti
Bardo Cantore: e come posso io aiutarvi in qusto.....
Meerlinda: siete o meno un bardo?
Bardo Cantore: si..lo sono
Meerlinda: e non v'è forse altro nel vostro mestiere che quello di rallegrare gli animi degli afflitti?
Bardo Cantore: questo è ciò che so fare...mia Signora
Meerlinda: vi ascolto dunque
Bardo Cantore: di questa rugiadosa notte nell'incanto
vorrei esservi su gota di stilla pianto
gemito di stringa di amorosa viola
che sappia disegnarvi il modo in cui il mio cor s'invola
fatemi prigione in cui io sia accecato per il duolo
al fin di rallegrarvi come fa notturno l'usignolo
sia della vostra mente il prigioniero
Meerlinda ascolta chiudendo gli occhi
Bardo Cantore: che un giorno in vostra malia conta più del mondo intero
ho vedol'ombra nera delle vostre ciglia
che a manto della notte rassomiglia
ad ogni palpitare si dischiude in esse un sogno
Meerlinda sospira "la vostra compagnia è l'unica cosa che rallegra questa esistenza ormai vuota"
Bardo Cantore: allora non vivo invano. Se questo è il mio destino..potrei per voi cantare fino al mattino
Meerlinda sorride “e ditemi...dov'è che vivete ora così che io di tanto in tanto al tramonto possa farvi onore della mia presenza?”
Bardo Cantore: vago....erro.....sono un viandante del sogno.......
Meerlinda: allora ahimè non ci resta che il pensiero..di cui possiamo nutrirci
Bardo Cantore: mia Signora....
Meerlinda: Cantore..
Bardo Cantore: siete sempre bellisima
Meerlinda sorride per poi abbassare lo sguardo dagli occhi di lui alle sue vesti
Bardo Cantore: è dunque questo.....il vostro regno.....Mi sono mancate..le vostre prfonde parole di sapienza
Meerlinda: Le mie dimore e i miei aspetti sono tanti...tuttavia mi annoia profondamente la vita di corte.
Bardo Cantore: la vostra mente è febbrile...vive di rinnovate meraviglie
Meerlinda: che ahimè non si rivelano più agli occhi di alcuno
Bardo Cantore: perchè mai.....
Meerlinda: troppo celati essi sono dal buio dell'uomo e delle sue gesta
Meerlinda: non c'è più un posto per noi in questo mondo
Bardo Cantore: non dite così..vi scongiuro. Il mondo ha fame di verità..e mistero
Meerlinda: che ha fatto del tempo suo schiavo facendo sì che in molti si dimenticassero di noi
Meerlinda: in passato forse. Oggi si nasce con la verità nella tasca della casacca
Bardo Cantore: io non voglio dimenticare.... inseguo il vero......che si cela ai più
Meerlinda: o ai meno
Bardo Cantore: forse....ma l'inappagata sete mi spinge a seguire i vostri passi...come vedete
Meerlinda sorride nuovamente
Bardo Cantore: mi piace il vostro sorriso, incanta...per dolcezza mista a sensuale mistero
Meerlinda: A me piace il candore delle vostre vesti invece. Il bianco candore dell'agnello sacrificale
Bardo Cantore: vorreste.....sacrificarmi, mia Signora?
Meerlinda: il sacrificio è più gradito quando la vittima si sacrifica ella stessa per soddisfare la fame del dio in cui crede
Bardo Cantore: mi fate paura.....e mi attraete..come sempre.....
Meerlinda: Tutto ciò che fa paura attrae per sua natura
Meerlinda: per sua propria natura misteriosa..che risveglia istinto atavico di conquista dell'ignoto
Bardo Cantore: si.....come il bordo dell'abisso in cui ora io mi sto sporgendo. Potrei buttarmici...per voi.....
Meerlinda: non vi accadrà nulla, mio cantore, non è mia intenzione darvi alcun dono, solo placare la mia sete.
Bardo Cantore: placatela dunque....se ciò vi aggrada
Meerlinda: aggraderà anche voi nella misura in cui mi sentirete vicina come mai prima, in vita vostra.
Bardo Cantore: vi prego dunque....mi fate tremare
Meerlinda: semmai vi faccio Tremere *sorride
Bardo Cantore: adoro l'ombra delvostro sorriso
Meerlinda si avvicina al cantore con passo lento e sguardo deciso, intenso, puntato sugli occhi di lui
Bardo Cantore freme,trema,osservandone la dolcezza....l'elegante danza di passi.Avverte il suo profumointensissimo
Meerlinda posa le entrambe le mani sulle spalle del cantore "Se il destino non temete e del mio verbo volete udir nota, mio ospite oggi sarete, purchè mostrerete fede devota"
Bardo Cantore: di notte...e rugiadoso incanto...
Bardo Cantore: si....la mia fede vi appartiene, come pure la mia devozione.....fate ciò che volete.....secondo la vostra intensione
Meerlinda: non compio il mio mestiere di stregone per moneta alcuna, che la vocazione mira a conoscer la sapienza del destino, di ciò che si cela dietro una runa, o che si nasconde in un boccale di vino
Bardo Cantore: di vino siete voi la desiata ebbrezza....della runa ha l'incanto ogni vostra carezza
Meerlinda si avvicina al bardo stringendogli le spalle con le braccia e china su di lui dischiude le labbra tra la spalla sinistra e l'inizio del collo penetrando appena con i denti nelle pelle di lui
Bardo Cantore: avverto la vostra....stretta.......umida e aguzza.......mia signora *il cuore pulsa...batte nella vena......
Meerlinda si muove lentamente in quel tocco leggero affinchè l'umano non avverta dolore iniziando a stringerlo nell'abbraccio mentre copiosamente si nutre del vitae di lui
Bardo Cantore: geme......soocchiudendo gli occhi....abbandonato in uno strano connubio tra doloree piacere che mai prima aveva provato
Meerlinda manda alla mente di lui confuse immagini di vissuti passati difficili da identificare con la sua persona, colori vivaci che pian piano s'affievoliscono nell'energia del colore stesso per poi far mutare tutto in rosso vivo e sprofondare nel buio del nero oblio della mente
Bardo Cantore: si sente mancare.confuso...rapito nel vortice di ogni e incubi e voci e volti e canti.Rapito da profumi,stordito.......
Meerlinda avverte ad un tratto le debolezze di lui che si accascia di poco nell'abbraccio e con la stessa delicatezza con cui lo ha morso, così, ritrae i canini nuovamente al sicuro tra la porta delle labbra
Bardo Cantore: col respiro in affannno “mia Signora.....”*balbetta sudato, pallido.
Meerlinda: E quando mi sveglierò senza più nome sarai tu a battezzarmi nel sacro fuoco dell'inconsistenza. Nell'inutile, effimera certezza del non essere. Ho perso per vincere una partita piu grande: la morte*gli dice sussurrandogli appena all'orecchio
Bardo Cantore: tremo......come un adolescente al primo bacio...senza capire......senza comprendere*si tocca i fori sul collo per poi guardarla rapito
Bardo Cantore: non avevo mai...mai provato emozioni così intense
Meerlinda: d'ora in avanti i miei pensieri saranno tuoni nella tua mente...e i tuoi pensieri lampi nei miei occhi. E' la bufera del nostro patto.
Bardo Cantore: si....così sarà..lo sento.....ed è bellissimo tale insolito connubio che ha vosto la notte quale testimone, la notte e i vostri occhi. Vi appartengo.....ora
Meerlinda: la notte è sempre la custode dei nostri misfatti. Colei che sveglia, veglia sulla nosra empietà. Colei che assiste testimone oculare ma si astiene d'ogne giudizio
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